É di pochi giorni la notizia dell'ordine giudiziale emesso dal Tribunale Federale che prevede la rimozione di tutte le barracas della Praia do Futuro in Fortaleza. Seguendo l'esempio di quanto era giá accaduto in Salvador e, parzialmente, in Boa Viagem, Recife, il giudice obbliga, minacciando l'uso della polizia, i commercianti del luogo a rimuovere tutti gli stabilimenti balneari dell'area costiera di Fortaleza. Come giustificativa del caso, si adduce che le costruzioni impediscono l'accesso al mare della popolazione, sono costruite in zona demaniale in deroga alla legislazione vigente, hanno un'impatto ambientale negativo.
Le si tratta come un'invadente costruzione di ricchi snob ai danni del sano divertimento popolare.
Ora, ed é qui dove manca il buon senso, chiunque le abbia frequentate, si sará accorto di quanto negli anni esse siano state integrate nel tessuto urbano della cittá e quanto facciano parte del divertimento di tutti, facoltosi abitanti delle zone bene o fortalezensi delle centinaia di favelas di cui, tra l'altro, la zona abbonda.
Basta passarci una domenica, passeggiare sul marciapiede antistante, per vedere come l'accesso al mare é piú che garantito in centinaia di ampi varchi avendo addirittura stabilimenti che permettono il via vai dei bagnisti anche all'interno del proprio spazio commerciale. Insomma, strutture per tutti, per tutte le tasche e che propongono un bello spaccato di vita brasiliana, con turisti, locali, richhi e poveri, belli e brutti, tutti a bersi quella gelatissima birra ascoltando, difficilmente fermi, una banda di pagode (tipo di samba popolare e commerciale) proporre il suo percussivo repertorio.
A questo si vuole mettere fine. Senza il buon senso di attendere un piano di riqualificazione dell'area che accontenti chi nella zona ha il suo lavoro, le centinaia di imprenditori, migliaia di lavoratori, centinaia di migliaia di clienti abituati ormai da decenni alla belezza e suggestione della grande spiaggia cittadina e che possa far concidere queste necessitá con quelle della giustizia.
Tengo a precisare che in altre cittá a cui si é ricorso come esempio, Salvator nella fattispecie, le strutture esistevano in zone di spiaggia strettissima, sotto azione di erosione, mentre nel caso cearense la spiaggia é enorme ed addirittra in espansione negli ultimi decenni.
Clima di tristezza, e con tutte le ragioni, fra i commercianti, che hanno annunciato l'ennesimo ricorso alle sfere piú alte della giustizia con sempre meno possibilitá di ottenere risposte sensate. Non ci resta che sperare in una felice risoluzione della vicenda.
Le si tratta come un'invadente costruzione di ricchi snob ai danni del sano divertimento popolare.
Ora, ed é qui dove manca il buon senso, chiunque le abbia frequentate, si sará accorto di quanto negli anni esse siano state integrate nel tessuto urbano della cittá e quanto facciano parte del divertimento di tutti, facoltosi abitanti delle zone bene o fortalezensi delle centinaia di favelas di cui, tra l'altro, la zona abbonda.
Basta passarci una domenica, passeggiare sul marciapiede antistante, per vedere come l'accesso al mare é piú che garantito in centinaia di ampi varchi avendo addirittura stabilimenti che permettono il via vai dei bagnisti anche all'interno del proprio spazio commerciale. Insomma, strutture per tutti, per tutte le tasche e che propongono un bello spaccato di vita brasiliana, con turisti, locali, richhi e poveri, belli e brutti, tutti a bersi quella gelatissima birra ascoltando, difficilmente fermi, una banda di pagode (tipo di samba popolare e commerciale) proporre il suo percussivo repertorio.
A questo si vuole mettere fine. Senza il buon senso di attendere un piano di riqualificazione dell'area che accontenti chi nella zona ha il suo lavoro, le centinaia di imprenditori, migliaia di lavoratori, centinaia di migliaia di clienti abituati ormai da decenni alla belezza e suggestione della grande spiaggia cittadina e che possa far concidere queste necessitá con quelle della giustizia.
Tengo a precisare che in altre cittá a cui si é ricorso come esempio, Salvator nella fattispecie, le strutture esistevano in zone di spiaggia strettissima, sotto azione di erosione, mentre nel caso cearense la spiaggia é enorme ed addirittra in espansione negli ultimi decenni.
Clima di tristezza, e con tutte le ragioni, fra i commercianti, che hanno annunciato l'ennesimo ricorso alle sfere piú alte della giustizia con sempre meno possibilitá di ottenere risposte sensate. Non ci resta che sperare in una felice risoluzione della vicenda.
5 commenti:
ci sono stato gran bel sito gran bella vacanza. sicuramente lo fanno per farsi pagare più soldi,spero che rimanga tutto così
Si tratta di una sentenza emessa da un tribunale federale che, come tale, riguarda tutto il litorale brasiliano, da nord e sud.
Non sono ammesse costruzioni di nessun tipo sull'arenile, quindi sulla sabbia, area da marinha.
Posso assicurare che gli effetti della distruzione di centinaia di barracas a Salvador sono stati fortissimi, quasi un post terremoto. Macerie per giorni, poi anche queste rimosse dalla prefettura, dove fino a poche prima c'era musica e divertimento. Migliaia di persone e famiglie coinvolte e economicamente distrutte, lacrime e pienti. Nessuno ci credeva fino all'ultimo minuto. Posso assicurare che sono state abbattute tutte le barracas anche in tratti di spiaggia senza alcuna erosione, a Praia do Flamenco ad esempio la prima abbattuta è stata la barracas do louro, la più ticca e famosa che stava anche sulla guida lonely planet! Un investimento di circa 1 milione di reais andato in pezzi, distrutto.
L'unica vera disgrazia è quella di abbattere tutto insieme senza ricostruire. Anche la gente non sa più dove andare.
Purtroppo leggendo il commento dell'amico Marco vengono i brividi. Ho visto come potrebbe diventare la Praia do Futuro: desolazione e macerie a servire da nascondiglio per i tanti drogati della zona. Il buon senso é sempre piú merce rara fra i solerti applicatori della giustizia i quali, peró, non sono cosi attivi e dinamici nell'affrontare il potere parallelo dei trafficanti di droga (chissá perché?). Il Brasile genio, allegria e sregolatezza, che conoscevamo e che ci faceva felici é sempre piú lontano nel passato.
ciao a quanto pare ogni mondo è paese ,proprio oggi parlavo con un collega di lavoro la cui moglie è di fortaleza di andare anche io con lui e la moglie per aprire una graniteria con piadineria ovviamente non voglio diventare ricco ma solo stare tranquillo ed avere il minimo per vivere (qui in italia vivo con 2000€ al mese io moglie e figlio di 6 anni ) ovviamente non ho debiti e purtroppo 45 anni ,si può fare ?
Caro Paolo, a questo mondo tutto si può fare. Per prima cosa bisognerebbe che tu andassi a vedere il posto per conoscere la realtà dei fatti. Non so quale seguito possano avere, commercialmente parlando, granite e piadine italiane nei confronti di una clientela del nordeste brasiliano. Le abitudini alimentari sono ben diverse per cui, ad esempio, il gelato si consuma prevalentemente in coppe o bicchieri piuttosto che in cono e si preferiscono gusti a base di frutta piuttosto che le tipiche creme italiane. Questo è solo uno sciocco esempio se vuoi per dire che fare progetti senza toccare con mano può riservare molti imprevisti.
ciao Marco
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