Con l'approvazione da parte del Presidente Lula della modifica costituzionale 28/2009, cambia, in meglio, la modalitá per ottenere il divorzio: Il Brasile si allinea, con una legge snella ed al passo con i tempi, ai paesi piú avanzati del mondo.
La precedente legge sul divorzio permetteva ai coniugi di richiederlo appena dopo due anni di provata e circostanziata separazione coniugale (senza dover passar per i meandri della giustizia per la richiesta della separazione legale) oppure se presentato protocollo in tribunale di separazione giudiziale, dopo un anno.
Chi vive in Italia si chiederá: cosa mai avrá cambiato una legge che era giá di molto migliore della nostra, arcaica, anacronistica e cara regolamentazione sul divorzio? Ebbene, la nuova normativa brasiliana elimina di fatto quell'inutile passo della separazione e prevede la richiesta di divorzio immediato quando i coniugi sono d'accordo. E c'é di piú: se non si hanno figli a carico, il divorzio puó essere chiesto nei cartori (sorta di uffici notarili) ed avere validitá immediatá nel restituire la tanto attesa libertá ai coniugi!!
Ció si traduce in enorme risparmio di tempo e di, soprattutto, soldi e quindi di benefici automatici per i coniugi e per le loro famiglie che non devono piú sottostare a situazioni intermedie in cui gli ex sposi non possono godere appieno della propria libertá dovendo attendere anni perché passi in giudicato il divorzio.
Sicuramente una dimostrazione di attenzione verso la societá brasiliana che da decenni richiede piú flessibilitá per la cancellazione di un instituto, quello del matrimonio, sempre piú in disarmo ed ormai, forse, obsoleto, viste le nuove forme adottate dalle societá piú sviluppate per stabilire diritti e doveri dei conviventi.
In Italia, qualche tempo fa ci fu un timido tentativo di modifica alla cattolicissima legge nostrana che sfoció, ancora una volta, in una occasione persa di portarci al passo con i tempi e con i principali paesi europei, dove il divorzio é una semplice questione amministrativa. É chiaro che ambienti cattolici retrogradi e fossilizzati e una lobby di avvocatucoli di seconda categoria che, non avendo altro, di questo campano, ha impedito una chiara virata nel settore che avrebbe permesso agli italiani di evitare almeno le ingenti spese oriunde dalle pratiche di divorzio ed i tempi biblici perché chi lo richiede possa ricominciare una vita normale.
Tornando quindi al Brasile, dopo le leggi che stabiliscono le procedure per le elezioni, effettuate elettronicamente e tra le migliori al mondo detto da esperti, ancora una legge efficace e ossequiosa della libertá individuale; dimostrazione che volendo, quando le teste pensano con buon senso e si superano le logiche ed i diritti di pochi per supportare quelli dei tanti, si puó raggiungere quel tanto atteso paese moderno e "de todos" che attualmente fa da slogan alle politiche governative.
La precedente legge sul divorzio permetteva ai coniugi di richiederlo appena dopo due anni di provata e circostanziata separazione coniugale (senza dover passar per i meandri della giustizia per la richiesta della separazione legale) oppure se presentato protocollo in tribunale di separazione giudiziale, dopo un anno.
Chi vive in Italia si chiederá: cosa mai avrá cambiato una legge che era giá di molto migliore della nostra, arcaica, anacronistica e cara regolamentazione sul divorzio? Ebbene, la nuova normativa brasiliana elimina di fatto quell'inutile passo della separazione e prevede la richiesta di divorzio immediato quando i coniugi sono d'accordo. E c'é di piú: se non si hanno figli a carico, il divorzio puó essere chiesto nei cartori (sorta di uffici notarili) ed avere validitá immediatá nel restituire la tanto attesa libertá ai coniugi!!
Ció si traduce in enorme risparmio di tempo e di, soprattutto, soldi e quindi di benefici automatici per i coniugi e per le loro famiglie che non devono piú sottostare a situazioni intermedie in cui gli ex sposi non possono godere appieno della propria libertá dovendo attendere anni perché passi in giudicato il divorzio.
Sicuramente una dimostrazione di attenzione verso la societá brasiliana che da decenni richiede piú flessibilitá per la cancellazione di un instituto, quello del matrimonio, sempre piú in disarmo ed ormai, forse, obsoleto, viste le nuove forme adottate dalle societá piú sviluppate per stabilire diritti e doveri dei conviventi.
In Italia, qualche tempo fa ci fu un timido tentativo di modifica alla cattolicissima legge nostrana che sfoció, ancora una volta, in una occasione persa di portarci al passo con i tempi e con i principali paesi europei, dove il divorzio é una semplice questione amministrativa. É chiaro che ambienti cattolici retrogradi e fossilizzati e una lobby di avvocatucoli di seconda categoria che, non avendo altro, di questo campano, ha impedito una chiara virata nel settore che avrebbe permesso agli italiani di evitare almeno le ingenti spese oriunde dalle pratiche di divorzio ed i tempi biblici perché chi lo richiede possa ricominciare una vita normale.
Tornando quindi al Brasile, dopo le leggi che stabiliscono le procedure per le elezioni, effettuate elettronicamente e tra le migliori al mondo detto da esperti, ancora una legge efficace e ossequiosa della libertá individuale; dimostrazione che volendo, quando le teste pensano con buon senso e si superano le logiche ed i diritti di pochi per supportare quelli dei tanti, si puó raggiungere quel tanto atteso paese moderno e "de todos" che attualmente fa da slogan alle politiche governative.
1 commento:
Ciao Alessandro..molto interessante questo post, un'altra dimostrazione che il Brasile e' un paese che vuol eliminare tutta quella burocrazia che con l'andare del tempo rovinano i paesi!!
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