Un amico scrive su Facebook a proposito dei prezzi in rapido aumento in Brasile. La ricchezza si solleva padrona: i ricchi sempre piú ricchi in splendide ville cinematografiche, i poveri sul lastrico come sempre e la classe media, la tanto vantata classe media do Brasil, quella in cui le magie contabili e statistiche di Lula e Co. avevano fatto confluire decine di milioni di persone, lavorando 15 ore al giorno (a meno di essere un impiegato ministeriale, il barista del Congresso di Brasilia, un poliziotto federale, un tecnico del giudiziario o un consigliere comunale) per poter pagare la scuola dei bambini ed il piano sanitario, servizi che il Governo, a cui paghiamo il 40% di tasse non offre. Ecco a seguire la mia visione sul fenomenale aumento di prezzi (tralascio di commentare l'operazione lifting del Governo sulle cifre dell'inflazione).
"Qui a Fortaleza la super-valorizzazione degli immobili, aumentati in pochi anni anche del 300% ha arricchito migliaia di persone. Un controvalore impressionante che ha fatto di Fortaleza la 1ª cittá per PIL prodotto nel Nordest e la 9ª in Brasile. Milioni riversati sul mercato (i brasiliani spendono e non risparmiano), potere acquisitivo in aumento, aumento dei prezzi, inflazione. Sono stato recentemente a São Luis, Maranhão, mi sono spaventato per i prezzi alti e per le isole di lusso faraonico in uno stato che immaginavo povero. La gente fuori a riempire i locali lussuosi e prezzi altissimi...anche qui mi dicono che il mercato immobiliare (a mio parere dove stanno riversando fiumi di soldi gli investitori stranieri) stia tirando a mille...molti europei hanno fatto convergere qui milioni di euro: sono solo "piccoli" risparmiatori, pensiamo ai grandi speculatori internazionali che scenari prosperi trovano in Brasile; 2º problema. Il Governo pseudo socialcomunista PT ha fatto scendere la Selic troppo in fretta e troppo...abbandonata le leva cambiale che avrebbe fatto in modo che entrassero prodotti migliori a prezzi piú economici contrastando lo strapotere delle industrie locali, trasformatesi in pochi anni in meri importatori e distributori di prodotti cinesi, rivenduti ad alto prezzo sul mercato interno per ingrassare a dismisura i conti dei soliti... La chiusura all'importazione (tranne che per i cinesi ai quali i brasiliani vendono ferro, olio, soia e zucchero a miliardi di tonnellate) e la deindustrializzazione non facilitano...le industrie brasiliane sono arretrate, con scarsa produttivitá, un costo del lavoro elevatissimo a incidere quindi sui prezzi finali...Vedete in giro sempre e solo gli stessi prodotti, senza qualitá ma venduti a prezzi esosi. Ci chiediamo ancora cosa fa aumentare i prezzi...A scusate, mi dimenticavo: si aumentano i terreni per coltivare soia, canna da zucchero, mais (per il famoso etanol da rivendere all'estero e far confluire miliardi di dollari nelle tasche dei grandi latifondisti)...tutti prodotti da export ma non si vede aumento nei terreni destinati a ortaggi per esempio. Qui nel Ceará si parla da anni di ampliare i perimetri irrigati ma sono solo parole e cosí i pomodori e le carote arrivano alle stelle. La Petrobras fa una bella e patriottica pubblicitá, stile stella rossa, per dire che sta estraendo il petrolio pre-sal...ma si dimentica di dire che lo vende all'estero in cambio della benzina (molto piú cara) che arriva poi ai distributori a quasi 3 reais!"
Alla prossima, un saluto a tutti.
1 commento:
Ciao complimenti per l'articolo
Pochi ricchissimi, tantissimi poveri e la famosa classe media che si indebita per comprare dalla casa al ferro da stiro...
Per non parlare delle rapine e degli omicidi in aumento...
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