É Carnevale in Brasile. Cittá semi-deserte durante quasi una settimana, tanto durano, da queste parti, i festeggiamenti carnevaleschi. Per la maggioranza dei brasiliani, un'insostituibile tradizione: una maratona di giornate all'insegna di bevute, musiche tanto fesse quanto assordanti e di sesso sfrenato (distribuiti centinaia di milioni di preservativi). Alcuni abbandonano le metropoli, specialmente per concedersi, piú saggiamente, momenti di riposo. Altri, come me, rimangono a godersi la cittá, i pochi locali aperti e gli ampi spazi lasciati nel traffico dalle migliaia di auto che, poche ore prima, si sono dirette verso le spiagge o l'interno, in fretta, per non perdersi le prime "attrazioni musicali" (virgolettato d'obbligo visto il dubbio gusto della proposta d'intrattenimento). Non mi é mai piaciuto e non ne capisco il perché ma se vivi qui devi farne i conti. Oltretutto, se parliamo di conti, occorre farli pensando a quanto salati saranno al ritorno. Visti i prezzi che ultimamente ci hanno sorpreso con gli adeguamenti d'inflazione d'inizio anno, quattro o cinque giornate di pazzia rischino di azzerare i giá scarsi bilanci familiari di molti brasiliani, i quali, comunque, poco sensibili alla programmazione ed alla parsimonia, scelgono ogni anno il famoso motto mediceo "chi vuol esser lieto sia, di doman no v'é certezza". Giovedí, comunque sará tutto finito. Saranno migliaia le vittime del traffico impetuoso di veicoli, dei molti ubriachi alla guida e migliaia i bambini senza padre che, non per colpa dei preservativi difettosi, fra qualche mese, andranno a impreziosire le strade di troppe periferie...
Sorridi, popolino... e dimentica i tuoi problemi: un anno passa in fretta e tra poco sará di nuovo Carnevale!
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