Nel diario di viaggio che é diventato questo blog, pubblico oggi uno stralcio apparso sui principali giornali locali e relativo all'intervento del Deputato H. Ferrer, del Parlamento del Ceará, notevolmente attivo nell'evidenziare le assurditá e gli sperperi effettuati dai governi brasiliani a tutti i livelli dell'ordinamento federale. Il Parlamentare ha protestato con veemenza, durante i lavori in aula, criticando le ingenti spese derivanti dai lavori di adeguamento per la Coppa del Mondo di Calcio 2014. Il Deputato ha citato l'attuale Governo Federale ritenendolo "irresponsabile". Infatti, le ingenti spese per le infrastrutture volute dalla FIFA (grande apparato mangiasoldi, aggiungo io) stridono con la reale situazione del Paese e con una popolazione che, in massima parte, non ha visto negli ultimi anni cambiamenti positivi. Citiamo alcuni casi: un Paese che é la sesta o settima economia del Mondo ma che conserva un disequilibrio sociale enorme (vedi il post riguardante i valori di IDH medi in una cittá come Fortaleza); dove muoiono ogni anno 50000 persone vittime di omicidio e piú di 50000 altri disgraziati muoiono invece per incidenti stradali, il piú delle volte procurati per mancanza di controllo di polizia (insufficienti gli agenti sulle strade) e per infrastrutture in deprecabili condizioni; dove non si spende a favore di un rimodernamento delle periferie, delle strade, delle scuole, delle infrastrutture in generale; dove piú del 70% dei brasiliani guadagna, al massimo, 500 euro; dove un precario sistema di salute pubblica si mantiene con meno di un miliardo di Reais effettivamente spesi a fronte dei 30 miliardi utilizzati per i lavori dei Mondiali... Il Deputato chiude dicendo che nulla di quanto fatto in questi anni per la Coppa del Mondo avrá grande valore per il prossimo futuro e che la Fifa non dovrebbe permettere che un Paese che non é in grado di risolvere problemi primari come quelli sopra citati e che delude i cittadini sistematicamente, ospiti i Campionati. Io concordo totalmente e sottoscrivo la presa di posizione. E poi vi chiedete ancora, in Europa, perché la gente in Brasile protesta?
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