Sembra giunta alla conclusione la disputatissima vicenda sullo sviluppo dei cantieri navali di Fortaleza.
L'area scelta per la costruzione degli impianti che aveva avuto il parere favorevole del Governo dello Stato del Ceará, ha invece ottenuto una bocciatura dal Comune di Fortaleza.
Le ragioni del diniego sono relative all'area in cui avrebbe dovuto sorgere il cantiere, la spiaggia del Titanzinho, a ridosso del porto di Mucuripe ma anche troppo vicina alle strutture turistiche. Altro scoglio é rappresentato dal costo per terraformare un'area di svariati ettari in pieno mare.
Le due fazioni, politicamente alleate, si sono quindi trovate a duellare sull'argomento.
Io personalmente non capisco perché lo Stato non ha pensato ad aree alternative fuori dalla Capitale, la quale ha da tempo una vocazione turistica e non industriale. La zona del Porto di Pecém per esempio, attrezzata e facilmente raggiungibile poteva accogliere con un'impatto ambientale irrisorio, l'iniziativa cantieristica.
Per ragioni politiche di cui ignoro la motivazione, si é preferito sostenere la possibilitá dello sviluppo del progetto in Fortaleza, forse pensando che le autoritá municipali non ostacolassero.
La mia modesta opinione é che l'installazione nelle vicinanze della Praia do Futuro e della Beira mar avrebbe comportato notevoli disequilibri primo fra tutti la movimentazione di merci e persone per la costruzione di varie petroliere, giá commissionate dalla Petrobras al cantiere Promar, responsabile per gli impianti di Fortaleza e necessarie allo sviluppo strategico dell'impresa statale: le strade in zona turistica che giá adesso non reggono l'impatto con il crescente aumento di veicoli sarebbero divenute impossibili con le attivitá in funzionamento.
E non dimentichiamoci le problematiche ecologiche che sarebbero sorte...
La parte sconfitta ha accusato l'altra di "giocare contro", di favorire altri stati della Federazione nella corsa all'industrializzazione e di non volere i circa duemila posti di lavoro che si sarebbero creati. Anche qui, la mia opinione é che i posti di lavoro si creano, anche e meglio, sviluppando il potenziale turistico della regione e non necessariamente attraverso industrie che spesso rappresentano solo fini opportunistici di politici e di partiti, movimentando inizialmente milioni di cui poi si perdono le tracce.
L'area scelta per la costruzione degli impianti che aveva avuto il parere favorevole del Governo dello Stato del Ceará, ha invece ottenuto una bocciatura dal Comune di Fortaleza.
Le ragioni del diniego sono relative all'area in cui avrebbe dovuto sorgere il cantiere, la spiaggia del Titanzinho, a ridosso del porto di Mucuripe ma anche troppo vicina alle strutture turistiche. Altro scoglio é rappresentato dal costo per terraformare un'area di svariati ettari in pieno mare.
Le due fazioni, politicamente alleate, si sono quindi trovate a duellare sull'argomento.
Io personalmente non capisco perché lo Stato non ha pensato ad aree alternative fuori dalla Capitale, la quale ha da tempo una vocazione turistica e non industriale. La zona del Porto di Pecém per esempio, attrezzata e facilmente raggiungibile poteva accogliere con un'impatto ambientale irrisorio, l'iniziativa cantieristica.
Per ragioni politiche di cui ignoro la motivazione, si é preferito sostenere la possibilitá dello sviluppo del progetto in Fortaleza, forse pensando che le autoritá municipali non ostacolassero.
La mia modesta opinione é che l'installazione nelle vicinanze della Praia do Futuro e della Beira mar avrebbe comportato notevoli disequilibri primo fra tutti la movimentazione di merci e persone per la costruzione di varie petroliere, giá commissionate dalla Petrobras al cantiere Promar, responsabile per gli impianti di Fortaleza e necessarie allo sviluppo strategico dell'impresa statale: le strade in zona turistica che giá adesso non reggono l'impatto con il crescente aumento di veicoli sarebbero divenute impossibili con le attivitá in funzionamento.
E non dimentichiamoci le problematiche ecologiche che sarebbero sorte...
La parte sconfitta ha accusato l'altra di "giocare contro", di favorire altri stati della Federazione nella corsa all'industrializzazione e di non volere i circa duemila posti di lavoro che si sarebbero creati. Anche qui, la mia opinione é che i posti di lavoro si creano, anche e meglio, sviluppando il potenziale turistico della regione e non necessariamente attraverso industrie che spesso rappresentano solo fini opportunistici di politici e di partiti, movimentando inizialmente milioni di cui poi si perdono le tracce.
1 commento:
bellissimo blog.
Erica
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