domenica 20 febbraio 2011

Quando si dice la fiducia!



Salve a tutti. Il lavoro ed un sensibile cambiamento nella mia vita sociale e familiare non mi permettono di scrivere piú come prima. Oggi peró ho trovato il tempo per commentare e riportare una notizia che mi ha colpito particolarmente leggendo, di prima mattina, un quotidiano locale: i brasiliani posseggono piú soldi nei forzieri svizzeri che i cinesi (seconda economia mondiale) ed addirittura dei petrolieri dell'Arabia Saudita. Non che ci sia da stupirsi o che sia una novitá: del resto, da mezzo secolo, pochi brasiliani ultra-ricchi esportano illegalmente o legalmente utilizzando strani sotterfugi finanziari, le risorse monetarie che servirebbero alla crescita del paese.
Quello che stupisce e che i traffici di valute verso i paradisi finanziari siano aumentati durante l'era Lula, periodo in cui, secondo la devastante propaganda politica, il brasiliano ha riscoperto l'orgoglio di appartenere alla nazione verde-oro, il tutto con una ventata di ottimismo mai visto prima.
Sembra che invece molti non nutrano la stessa fiducia e continuino a riversare fiumi di denaro nelle casse di Paesi stranieri.
Si stima che circa 5 miliardi di dollari sia il volume di denaro brasiliano custodito oltre-mare, senza considerare quello investito in "operazioni fiduciarie", nelle quali le banche non hanno obblighi di rendere evidenti le cifre e si assumono il rischio. Entra in questo settore l'ingente quantitá di denaro che i politici e le varie chiese locali espatriano per costruirsi fortune all'estero.
Proprio vero che cambiano i presidenti, cambia il Brasile ma i brasiliani continuano uguali!