venerdì 27 novembre 2009

Futuro ed ottimismo: ma a Fortaleza?

L'onda di ottimismo arriva anche qui nell'assolato Ceará. Lo stato quest'anno é cresciuto a ritmi superiori alla media nazionale ed i grandi gruppi, dalla costruzione civile ed ingegneria all'industria si stanno leccando i baffi in attesa di gettarsi, stile "lo squalo 2" sulle ingenti somme rese disponibili per i lavori di costruzione della Nuova Fortaleza.
Il tempo massimo é fissato dalla Coppa del Mondo di Calcio del 2014: per quell'epoca tutto dovrá essere in funzione. Ma ce la faranno i brasiliani in generale e quelli di Fortaleza in particolare? Quando vogliono, fanno cose efficienti e spettacolari, basta citare le sfilate di carnevale di Rio con decine di migliaia di persone organizzatissime e disciplinate e milioni di spettatori entusiasti...ma spesso peccano di atavici difetti latini quali pressapochismo, disattenzioni, menefreghismo, indisciplina, mancanza di controllo e di senso civico.
L'elenco dei lavori e grande: un nuovo aeroporto, Camocim-Jericoacoara, una linea di metropolitana Maranguape-Centro, uma linea di navette Parangaba-Stadio Castelão-Mucuripe, nuovo centro di esposizioni e riforma radicale della circolazione nella avenida Washington Soares con profusione (almeno stando ai progetti) di viadotti e tunnels, il mega-acquario in Praia de Iracema, ponte di Sabiaguba per accellerare l'accesso al Porto das Dunas, ristrutturazione del centro storico e della Beira Mar...e questo solo per citare i maggiori progetti!!
Facciamoci contagiare dall'ottimismo e cerchiamo di non guardare alle brutture architettoniche odierne, alla sporcizia delle periferie (ma non solo), alle spiagge inquinate, al traffico caotico e indisciplinato, alla criminalitá e droga dilagante ed ai tanti brasiliani che probabilmente non trarranno beneficio da nessuno dei progetti appena descritti: ció che conta é l'ottimismo, una specie di mantra nazionale.
Il gigante si é svegliato....conoscendone peró l'indole sonnolenta e letargica con la quale affronta i problemi, nessuno potrá dire con sicurezza se e per quanto durerá l'inebriante stato di eccitazione.

sabato 21 novembre 2009

Futuro in evidenza

Abbiamo parlato in un precedente articolo circa l'onda di ottimismo esistente nello scenario attuale brasiliano. Diciamo subito che il brasiliano é un'inguaribile ottimista. Lo é sempre stato, anche nei tempi piú bui e non so se questo dipenda dall'incoscienza, dall'ingenuitá o sia proprio nell'indole del popolo.
Peró, questa volta, hanno veramente ragione ad essere ottimisti.
Citiamo qualche esempio: Il paese ha raggiunto lo status di " idoneitá ad investimenti internazionali" come sancito dalle principali agenzie finanziarie; ha una moneta stabile e riserve monetarie ingenti ed in aumento, tanto da permettersi, durante la recente crisi, di prestare soldi all' FMI; Grandi imprese ben capitalizzate e nei settori trainanti come l'energetico, imprese che sono molto ben valutate; un mercato interno grande, molto vivo e dinamico; Ha scoperto riserve di petrolio in mare e che lo porteranno ad essere il sesto produttore mondiale nel 2030 ed il decimo come riserve; politicamente molto attivo a livello internazionale con un Ministro degli Esteri considerato tra i migliori al mondo é in procinto di conquistare la poltrona di membro permanente del consiglio di sicurezza dell'ONU; Ospiterá i mondiali di calcio del 2014 e le Olimpiadi del 2016, i maggiori eventi sportivi del pianeta che concentreranno qui l'attenzione di tutti e genereranno grandi lavori e molta occupazione....sufficiente per generare ottimismo?
Speriamo peró che l'ingente entrata di risorse serva a risolvere i problemi di sempre: grandi sacche di emarginazione, milioni di miserabili ed analfabeti, distribuzione assolutamente non equilibrata della ricchezza, istruzione pubblica e sanitá allo sfascio, trasporti precari, strade bombardate e pericolose, criminalitá dilagante per il massiccio aumento di commercio di droga e per la scarsa efficacia della polizia e della lentissima giustizia per leggi antiche, non adeguate agli eventi e spesso neanche applicate, corruzione, indisciplina ed irresponsabilitá in generale dovuta a poco controllo da parte delle autoritá, parti interne del paese in abbandono e metropoli sempre piú grandi ed invivibili.
Se riusciranno a risolvere la precedente complicata equazione, allora si, forse tra vent'anni potremmo parlare di Brasil Pais do Futuro....e se ci saró ancora, chiederó la naturalizzazione perché sicuramente una piccola porzione di sviluppo sará il risultato anche del mio sforzo.

Cosa abbiamo perso e cosa cerchiamo

Cominciamo con una domanda. Ma perché vivere in Brasile? Se non per forza, come nel mio caso, perché tanta gente sceglie o addirittura fa carte false per vivere in un paese complicato, a volte pericoloso, dove sanitá, istruzione e sicurezza pubblica sono precari ed un europeo deve avere necessariamente molti soldi per consentirsi qui una vita decente?
Sempre alla ricerca di quello che in Italia abbiamo perduto e che ricerchiamo all'estero, stavo digitando con un amico, lettore del blog, prossimo intenzionato al trasferimento verso lidi tropicali e, per caso, la conversazione si é orientata su questo tema. Riporto un piccolo frammento in cui rilevo cose interessanti.
Certo non risolve il dilemma ma aiuta!


willy diz:
in Italia non e' il massimo.Non so cosa ti dicono i tuoi a Novara...
alessandro diz:
mi dicono: "stattene in Brasile"!
willy diz:
pensa un po'! sinceramente ti direi la stessa cosa! sono sincero
alessandro diz:
lo so....purtroppo c'é pessimismo, il che non é un bene....qui in Brasile ci sono moltissime cose che non vanno....vedi sul mio blog… ma la gente é ottimista, crede nel futuro.
willy diz:
e' un pregio che ha il Brasile
alessandro diz:
io quando sono qui vorrei tornare in italia ma nell'italia di quando avevo 20 anni e le cose andavano bene per tutti, non c'erano problemi a trovare lavoro la gente era piú umile e tranquilla ed i soldi, anche pochi, bastavano poi peró, quando sono in italia, vorrei tornare subito in Brasile
willy diz:
io sono più giovane di te ma nel mio piccolo l'ho vissuta questa trasformazione che c'e stata in Italia…e infatti prima non avevamo quello che abbiamo ora però eravamo più felici.
alessandro diz:
allora bisogna capire cosa é cambiato....quando é avvenuto sto cambiamento e purtroppo mettersi il cuore in pace che indietro non si torna…
willy diz:
sembra una frase fatta ma il benessere non da la felicità e tu lo puoi dimostrare benissimo vivendo in Brasile.
alessandro diz:
come dicevo.....qui i problemi sono altri: malfunzionamento generale dei servizi, criminalità, sacche di terzomondismo, indisciplina, corruzione, droga dilagante ecc. però la gente sa vivere ed accontentarsi di quello che ha… ha un rapporto con il trascendentale, la religione, la spiritualitá, che forse solo gli orientali hanno...noi l'abbiamo perso, o non l’abbiamo mai avuto…..abbiamo perso il piacere delle piccole conquiste quotidiane. Abbiamo avuto la sicurezza e questa... ha ammazzato la vita perché la vita é insicurezza...l'unica cosa sicura della vita é la morte!! se vivi insicuro, come qui, dai valore a tutto...certo i problemi non spariscono e le rabbie e gli stress neppure ma é una maniera diversa di vivere. Ti faccio un esempio prima di andare a cena: Oggi un camion ha strappato il nostro cavo di allacciamento alla rete elettrica. Faccio notare che qui tutto é esterno, un gomitolo di fili e cavi elettrici e telefonici, sistema dicono comune al continente americano. Vivo in periferia, in un rione in cui tutti si conoscono ed il mio negozio é situato nella strada principale. Mentre aspettavamo l'intervento dei tecnici che é avvenuto solo in nottata, invece di disperarsi come sarebbe successo in Italia, in pochi minuti, chiedendo ai vicini, ho localizzato un muratore-elettricista al lavoro nelle vicinanze e di cui giá sono cliente, senza chiedermi niente in cambio e istantaneamente, con una semplice prolunga, mi ha fatto un'allacciamento di emergenza alla rete della vicina, la quale si é prontificata a concedermi la sua energia per quanto tempo servisse. Morale, abbiamo continuato a lavorare, i gelati sono sopravvissuti ed abbiamo atteso senza stress l'arrivo dell'equipe tecnica. Da questo piccolo esempio di vita quotidiana, tirate voi qualche conclusione!
Un abbraccio.


alessandro diz:
(bello questo lo metto sul blog)!!

venerdì 6 novembre 2009

Un tipico caso di maleducazione

Oggi segnaliamo a coloro che non conoscono come vanno le cose da queste parti, il fenomeno dei "carros de som" e dei "paredão". Si tratta di automobili utilizzate per il trasporto quasi esclusivo di enormi casse acustiche ed attrezzatura per amplificazione, sia incorporate alla carrozzeria e sia a traino in rimorchi spesso fatiscenti e senza luci, destinate a pubblicitá o a fine "ludico" di intrattenimento di masse che vanno dal dal "povão" delle periferie ai figli snob delle classi piú agiate.
Per chi, come me, vive in periferia, in qualsiasi momento le comuni attivitá di lavoro o di relax possono essere interrotte dal disgraziato di turno che, al volante della sua auto, utilitaria scassata o SUV nuovo di pacca che sia, passa con il sistema suddetto acceso a volumi tali da far tremare pareti di cemento armato, diffondendo pubblicitá di altrettanti cretini che affidano il proprio commercio a tali soggetti e tali forme di propaganda oppure, in alternativa, sparando altissime le note di "musiche" di pessimo gusto ma molto in voga da queste parti come forró, funk, evvia con tutto il reportorio mediocre di ballate o meglio sballate tropicali.
In molte periferie, soprattutto nelle vicinanze di grandi arterie o piazze popolari, e comune questo tipo di attivitá anche di notte. La polizia a volte interviene ma spesso i balordi ritornano o se non loro altri....e sono tanti perché qui, come in nessun altro posto, la madre dell'imbecille é sempre incinta e l'ignoranza e la maleducazione sono dure a morire.
Cito in seguito il progetto di un giovane consigliere comunale di Fortaleza, che merita tutto l'appoggio di gente che vorrebbe vivere in pace. Dategli un'occhiata e, residenti in brasile, per cortesia mettete la vostra firma!
http://www.guilhermesampaio.com.br/LeiDoParedao/
Un abbraccio a tutti dal caldo sole tropicale del Brasile.

mercoledì 30 settembre 2009

Il quotidiano brasileiro

Diamo un’occhiata ad alcune delle notizie in circolazione sui quotidiani locali.
Stiamo vivendo in una città in cui, parallelamente, hanno dichiarato sciopero, ormai da dieci giorni, le Poste ed i bancari. Paralisi generale. Difficoltà enorme per i commercianti e coloro che, necessariamente, ricevono pensioni. Prestiti da cui dipendono attività e persone, che non possono essere elargiti, pagamenti e bollette sparite, assegni inutilizzabili e tutto ciò che il lettore potrà ben immaginare. Qui è normale, tutti gli anni queste categorie scendono in lotta perché già sanno che saranno accontentate con aumenti al di sopra delle possibilità. A questi seguiranno tutti gli altri pasciuti e sereni benestanti delle categorie ministeriali, statali e federali: polizia federale, tribunali, università. Non potrei giudicare se giusto o errato ma è evidente il contrasto con la parte veramente produttiva del Paese, industria, commercio, piccoli imprenditori individuali che non faranno mai uno sciopero per il proprio salario perché non possono permettersi di perdere un’ora di lavoro. Nelle industrie, l’orario è ancora di nove ore al giorno; operai e operaie lavorano in piedi in ambienti oltremodo caldi e polverosi e spesso gli straordinari, che sono necessari per resistere alla scorretta competizione delle merci cinesi, non sono pagati ma scambiati con ore di ferie che non vengono mai date.
Altre notizie: un imprenditore coreano assaltato in avenida della zona commerciale (i rapinatori qui badano al sodo e, per fermare la vettura in cui il malcapitato si trovava usarono vari colpi di arma da fuoco).
Turista tedesco ferito durante assalto in villa nella spiaggia di Cumbuco, ormai davvero il supermercato della rapina: ogni ben di Dio di proprietà di facoltosi stranieri a disposizione di nullafacenti e delinquenti.
La centralissima Avenida S. Dumont appare in testa alla classifica dei reati di “saidinha bancária” ovvero: il cliente esce dall’agenzia con i soldi e, dopo che è stato a lungo tempo spiato da “pali” all’interno della banca (nessuna investimento in sicurezza negli ultimi dieci anni ma utili stratosferici per gli istituti bancari)è intercettato dai complici, sempre armati, che gli sottraggono il denaro.
Unica notizia positiva: il Tribunale obbliga la Compagnia di Acqua e fognature ad effettuare l’allacciamento alla rete fognaria dei balneari della Praia do Futuro…e pensare che era l’unica spiaggia della città considerata “bandiera azzurra” ed indicata ai turisti di tutto il mondo!

giovedì 24 settembre 2009

Realtà o cinema?

Le tre di notte in S. Paulo, un gruppo di operai lavora alla riforma di alcuni marciapiedi. Un gruppo di venti persone (20!), con armamento pesante, tute mimetiche ecc., si avvicina silenzioso. Sotto la minaccia delle armi, prende in ostaggio gli operai.
Nello stesso momento, due autobus si approssimano. Il gruppo si divide e obbliga i conducenti dei mezzi a fermarsi: i passeggeri sono obbligati a scendere ed ad unirsi agli operai. Gli autisti sono forzati in maniera violenta a disporre i mezzi in trasversale sulle due rampe di accesso all'area occupata. In questo modo l'arrivo delle forze dell'ordine é sicuramente ritardato.
Ora l'obbiettivo del commando è una banca: in poco tempo la vetrata é distrutta e le macchine bancomat divelte e caricate su altri automezzi con l'aiuto, forzato è chiaro, dei poveri ostaggi. Per finire, la filiale bancaria é incendiata per rendere difficile il riconoscimento di eventuali tracce. La polizia arriva sulla scena del delitto ma é tardi.

Ho appena descritto il nuovo film di 007?. O " The league of justice 2" ? Oppure un nuovo poliziesco con Van Damme?
No, ho appena descritto la realtà nuda è cruda delle metropoli brasiliane.
Il fatto è realmente successo ieri ed i giornali ne hanno dato la notizia, peraltro senza neanche meritarsi la prima pagina perché fatti di questo calibro sono, da queste parti all'ordine del giorno: nessuna città ne è esente, neppure le pacate cittadine dell'interno che sono fatte oggetto di scorrerie tipo "Pat Garrett e Billy the Kid"; un vero "far west" incentivato dal crimine organizzato che ha come principale attività la vendita di droga nel mondo intero.
Ormai il Brasile, che non è un paese produttore di stupefacenti, è però il porto di uscita della droga proveniente dai supervigilati paesi produttori, Colombia, Paraguay, Bolivia.
Le bande sono molto organizzate ed addirittura allenate nei campi scuola della guerriglia delle FARC colombiane.
Mentre il traffico di droga ed i tossicodipendenti aumentano, la criminalità si infoltisce e si specializza, il cittadino è sempre più ostaggio di questa bella vita moderna in un paese che molti italiani considerano ancora pacato, samba, sole, belle spiagge e caipirinha.
Ma attenzione, il mondo del bene si unisce per affrontare il crimine e, attraverso i suoi legislatori a Brasilia approva in regime di urgenza, indovinate che cosa?
Una legge per aumentare da 24 mila a 26 mila reais lo stipendio dei giudici della corte costituzionale al quale seguirà, per equiparazione, l'aumento analogo per tutti gli altamente produttivi signori deputati federali e statali. Evviva!
Che la forza sia con voi.

mercoledì 23 settembre 2009

La storia di uno di noi - continuazione

La Storia di Carlo - parte II

(per chi avesse perso la prima parte cliccare qui)

Reclamazione e denuncie della cittadinanza e della mia attuale da 7 anni convivente, in virtù dei fatto che il locatore e comunque per la legge responsabile. La federale e venuta e constatò il fragrante. La madre di una ragazza minorenne di Caponga, incontrata nel locale, denuncio il G. per istigazione alla prostituzione. Fuggì e si dedicò alla latitanza, lasciando l'affitto e energia non pagate per un totale di circa 3.000,00 (tre Mila Reais). Lasciò la casa in mano alla sua convivente che la trasformò in una "bocca di fumo" (locale di spaccio di droga n.d.r.).
Altre denunce per rientrare in possesso dei mio bene. Altro avvocato per ottenere dal Giudice di Cascavel il mandato ufficiale di sfratto, altri tre mesi e il mandato non arriva, perdo la pazienza ed ho invaso la mia propria casa. È venuta la Policia e ci hanno portato via tutti, compreso la mia attuale compagna. La banda ha garantito che un giorno dopo avrebbe lasciato la casa. Quando rientrammo in casa la banda durante la notte aveva caricato (rubato) tutto quello che poteva; piatti, attrezzature, forno; materiale da me lasciato dal Sig. Maurizio G. in comodato d'uso; hanno anche tentato di bruciare la casa, un altro danno di quasi 8.000 (Otto Mila Reais). Altra denuncia latitante, altri soldi all'avvocato. Quando il Giudice di Cascavel mi convoca la controparte è fuggitiva L'avvocato disse che potevo anche non presentarmi, che lui avrebbe risolto tutto con il Giudice. Non vado e vengo condannato a pagare 360,00 (Trezentos e Sessenta Reais) di spese processuali, per non essermi presentato. Scopro che l'avvocato mi aveva difeso con la giustizia gratuita (d'ufficio n.d.r.)e non g1i do più una lira, poi voleva 2.500 (Due Mila e Cinquecento Reais). Ricomincio da zero e rimetto in piedi la baracca con l'aiuto di alcuni amici italiani e brasiliani. Circa un anno fa, riviene la Policia Federal in Pizzeria, procurando ancora il ricercato G., che ha lasciato la residenza a casa mia. Spiego tutta la situazione e costatano la mia illegalità pero non mi portano via per il figlio che ho in Brasile, ma mi invitano per il giorno dopo a presentarmi alla sede della Policia Federal per chiarire la mia posizione. Il giorno dopo mi presento, mi dicono che dovrei essere deportato ma non possono perché ho questo figlio nato qui in Brasile. Che devo al più presto regolarizzare la mia situazione. Il pagamento della pensione doveva essere fatto tramite versamento bancario. Avevo bisogno di una omologazione di accordo di pensione alimentare e del mio passaporto, che purtroppo mi è stato rubato con altri documenti miei in un furto avvenuto in casa il 25/01/2008, non riconoscono il BO. "Boletim de Ocorrencia" alla Polizia e la fotocopia autenticata dei mio passaporto. Il protocollo dell’avvocato che presentò la mia difesa, non esiste e che devo pagare la multa di R$761,65 Reais, e che dovrebbero farmele un'altra e mi mandano a casa. L'Associazione Italiani dei Ceara' (tramite il Dott. Francesco Carpio), impietositi della mia situazione, mi mettono a disposizione la dottoressa Celia de Castro, un'avvocatessa che gratuitamente mi prepara la richiesta di omologazione di accordo di pensione alimentare, presentato al Foro di Cascavel il 30/08/2008; ad oggi nessuna risposta. Con tutti i processi arretrati chissà quanto tempo ancora passerà. Vado al Vice Consolato a Fortaleza e chiedo un nuovo passaporto. Per avere il passaporto, l'unico documento riconosciuto per lo straniero in Brasile, devo produrre alcuni certificati, scrittura pubblica di paternità, la tassa di soggiorno, la firma della madre di mio figlio. Tutti i documenti che senza il passaporto nessun "cartorio" (ufficio notarile pubblico n.d.r.) a Fortaleza mi dà. La Receita Federal, non mi ha fatto il duplicato dei CPF (codice fiscale n.d.r.) rubatomi perché non riconoscono la fotocopia autenticata dei mio passaporto. Vivo da 7 (sette) anni con la mia compagna conosciuta separata con tre figli minori, che posso dire di aver aiutato a crescere, visto che il padre legittimo non le ha mai dato una lira. Dopo 10 anni (questi sono i tempi dei Foro di Cascavel), è riuscita ad avere il divorzio, "volevamo sposarci, perché devo un diritto a questa donna che mi guida, mi cura di tutto, ma non posso perché non ho il passaporto; finale della beffa, senza documento non posso rientrare nella sanatoria Lula.
Per carità vi rivolgo una supplica, mi risolva questo problema. Mia madre il 30/08/2000, e morta qui a Caponga, dove sta seppellita. In ltalia non c'ho nessuno, neanche una casa. Se torno lí, considerando che non ho i soldi neanche per il biglietto, probabilmente vado alla caritas. Qui mi sono costruito una vita, son diventato pure nonno, c'ho una casa, una famiglia ed un lavoro. Non ho mai chiesto niente allo Stato Italiano, pur avendo qualche diritto, come orfano di guerra, figlio di un grande invalido e mutilato di guerra, morto per causa servizio quando avevo 9 anni. Dopo 7 anni di sanatorio per turbecolosi, conseguita nel campo di concentramento di Dacao. Non ho mai chiesto un posto fisso all'Italia, ho sempre lavorato dall'età di 16 anni sempre nell'ambito della ristorazione. Adesso ne ho 50; spero che vostra eccellenza con la Sua autorità riesca almeno a darmi il passaporto per poter dire che sono italiano e che nelle mie vene corre il sangue di un' alpino della divisione Julia che e morto per l'Italia.
Le allego tutti i documenti che attestano la veridicità della mia presente situazione.

La ringrazio infinitamente.

fine

martedì 22 settembre 2009

La storia di uno di noi - introduzione

"Questa e la storia di uno di noi anche lui nato per caso in Italia". Parafrasando la famosa canzone e la celebre via, pubblico oggi la storia di Carlo, romano de Roma, che una volta giunto da queste parti, circa dieci anni fa, non ha piú messo piede nella città che tutto il mondo ci invidia per i monumenti ed il passato glorioso. Vorrei farvi conoscere la sua storia, raccontata attraverso una lettera che egli stesso ha redatto per sensibilizzare le autoritá consolari circa la sua situazione. Noterete durante la lettura come le cose succedono senza volerlo oppure come fatti sgradevoli accadono partendo da azioni in buona fede e ben progettate. È solo un esempio di cosa é successo ad uno di noi da queste parti....non me ne vogliano coloro i quali, forse per opportunismo, ingenuità o mancanza di esperienza, fanno apologia di un paradiso che qui non esiste. Sicuramente, stando in tutt'altre condizioni sociali ed economiche, possono permettersi di ingannare se stessi e gli altri. Per "par condicio" sono pronto a pubblicare la storia, vera s'intende, anche di coloro, se esistono che rientrano nelle categorie appena descritta. Buona lettura.

LA STORIA DI CARLO Parte I

AlI'Onorevole Console Generale d'Italia a Recife, Dott. Francesco Piccione,

Caponga - Cascavel- CE. 04/08/2009.

Con la presente vorrei portare a conoscenza della Vostra Signoria la mia oserei dire, dantesca situazione, che mi porta infelicemente ad essere da 9 (nove) anni clandestino e irregolare in Brasile. Considerando le notevoli critiche che molti italiani muovono nei confronti dei cosiddetti extra comunitari nel nostro paese, oggi conosco personalmente la non bella situazione dell' essere io clandestino. Sono venuto in Brasile nel novembre dei 1999 in vacanza per conoscere il Paese, con la volontà di trasferirmi a vivere qui. Motivato da una situazione di malattia di mia madre. Malattia che non mi permetteva di poter lavorare dovendo assisterla 24 ore, non potendo pagare un'assistenza particolare, cara nell'epoca in ltalia Essendo figlio unico di madre vedova, la pensione di mia madre ci consentiva quasi sopravvivere. Parto per il Brasile, mi appassiono, compro una casa, mi fidanzo con una brasiliana e tomo in ltalia. Vendo la mia unica casa a Roma, baracca e burattini e con mia madre su una sedia rotelle col gatto e ritorno in Brasile, con tutta la documentazione autenticata dal Consolato Brasiliano a Roma, per potermi sposare. Nel 23 maggio 2000 mi sposo con la signora A.C. da Silva in separazione totale dei beni. Vado alla Policia Federal con tutta la documentazione e do entrata al primo processo di permanenza, ricevendo quello provvisorio come fanno tutti. Purtroppo, quando la famiglia della mia moglie fu a conoscenza della separazione dei beni, cominciò o la lite che mi porto alla separazione, notificata dai Tribunale di Fortaleza il17 /09/2002. Quando la Policia Federale fu nella mia casa per L'intervista di prassi, costato che io stavo separato di lei e fece una relazione negativa a Brasilia. 11 30/09/2003, in una routine di controllo a stranieri a Caponga, la Policia Federal mi incontro illegale. Mi ritiro il protocollo provvisorio, timbrò il passaporto notificando che avevo 8 (otto) giorni per lasciare il Brasile. Fortunatamente io mi stavo relazionando già con F. R. da Silva, che si incontrava di me incinta di 7 mesi. Contattai un avvocato (allora 3.000, Tre Mila Reais), che inoltrò la mia difesa allegando che per la legge brasiliana, la Policia Federal doveva comunicarmi che la mia prima richiesta era stata respinta, quindi la mia nuova situazione di futuro padre con le dichiarazione della madre di mio figlio e testimoni chiedendo anche l'annullamento della multa di R$771,76 Reais. 1116/10/2003, nasce A.G.R.F. che registro regolarmente come mio figlio. Preparo tutti i documenti e anche le foto e consegno all'avvocato il quale disse che non c'era bisogno della mia presenza, perché avrebbe inoltrato tutto lui. Mi diede un numero di protocollo. Dall'ora non ho avuto più notizie. Quando ho chiesto a lui come stava la situazione, mi ha risposto:"tu vuoi stare in Brasile?" stai tranquillo che nessuno ti darà fastidio". Cercai su internet, scoprì che il presunto protocollo non esisteva. Capii che mi ero messo in un' altra confusione. Essendo una persona che per 40 anni in ltalia e 10 in Brasile non ho avuto mai problemi con la giustizia (altrimenti non sarei potuto sposare e chiedere il permesso di soggiorno); pensai, "stiamo calmi che tanto nessuno qui mi verrà a cercare". Se procuro un altro avvocato perderò altri soldi. Pagando tutti i mesi l'assegno alimentare pensione di mio figlio, decido di affittare la mia pizzeria nel maggio di 2005 ad un italiano di nome Maurizio G. della provincia di Vicenza, presentato da amici. Ottima persona e di buona famiglia Molte persone infelicemente in Brasile pare che perdono il loro buonsenso. Decide di trasformare la migliore pizzeria della regione in un bordello. Giuntandosi per amore con la più pericolosa bandita della regione. Con processi di traffico, sequestro, formazione di quadriglia e viziata in crack. Comincia anche un affare di prostituzione minorile. Lo scandalo nella piccola comunità di Caponga e immediato.
(continua)

sabato 19 settembre 2009

Lento miglioramento


I dati dell'ultimo censimento, effettuato nel 2008, hanno riportato qualche segnale di miglioramento per le condizioni di vita della fascia più bassa della popolazione.

Circa 600 mila persone sono infatti uscite dalla fascia classificata come di vera miseria, ossia coloro che guadagnavano al massimo 207 Reais (circa 80 Euro) al mese.
Ciò non deve comunque trarre in inganno circa le condizioni di vita della popolazione dello stato del Ceará, di cui Fortaleza é capitale: si contano ancora circa 4 milioni di poveri su una popolazione che non arriva a 9 milioni !!
Il dato che emerge é quello della forte disuguaglianza tra ceti abbienti e gli strati inferiori della società cearense. L'IBGE, istituto di geografia e statistica brasiliano, ha rilevato sì una diminuzione dell'indice GINI, che misura tali disuguaglianze sociali, ma in misura minore di quanto succeda negli altri stati della Federazione. Questo porta alla conclusione che il Ceará rimane uno fra gli Stati più poveri e sottosviluppati del Brasile.
Possiamo vedere nelle periferie della capitale gli effetti di tale situazione: mancanza di struttura urbana, rete pubblica fognaria inesistente, strade letteralmente bombardate, emarginazione, "favelizzazione" devastante creata da emigrazione interna che si disloca dalle campagne (in cui la situazione é ancora all'etá della pietra) alle città.
Nella stessa capitale vediamo gli effetti nefasti della disuguaglianza: edifici dalle linee avveniristiche nelle aree commerciali e turistiche, grandi e sfarzosi magazzini e shopping center, hotels e resort lussuosi, auto del valore d' appartamenti, a fare da contrasto con le periferie appena descritte. Veramente gli effetti non sono solo questi purtroppo. Criminalità dilagante, invasione di droghe economiche e devastanti (crack), prostituzione, infanzia abbandonata, sporcizia ecc.
Se un miglioramento economico del Brasile è realmente avvenuto, rimango invece scettico sull'effettivo miglioramento delle condizioni sociali e mi risulta difficile intendere quali siano stati i benefici in otto anni di governo Lula: fino a quando si manifesterà egoismo, opportunismo, mancanza totale di sensibilità politica e soprattutto volontà di agire veramente per togliere, attraverso tasse ed imposte mirate, a chi ha troppo quel poco che servirebbe per migliorare la vita di molti.


venerdì 11 settembre 2009

Un capro espiatorio?

I giornali locali titolano la notizia della scarcerazione dell'italiano preso per i bacini alla figlia in una affollata piscina in Praia do Futuro. La scarcerazione è provvisoria ed è avvenuta perchè la Giustizia ha concesso al "colpevole" un habeas corpus. In questo modo potrà rispondere in libertà.
Una delle clausole della condizionale è: non tornare a delinquere. Ciò vuol dire, per come lo intendo io, che è già stato giudicato e che qui, ecco cosa mi spaventa, chiunque possa accusare di aver visto e, senza che neanche si valuti chi è la persona che accusa oppure senza che gli si faccia un esame psicologico e oftalmologico, si decida che un uomo è colpevole. A nulla valgono le prove in difesa dell'accusato e che nessuno dei presenti, a non essere i due solerti difensori dei giá ridicolizzati costumi brasiliani (carnevale, samba e tanga a Copacabana), abbia visto nulla di strano.
Un comodo "capro espiatorio" per richiamare l'attenzione su pedofilia e prostituzione infantile? Ma cosí si gioca opportunisticamente con la pelle degli altri e si svilisce un'intera comunitá che qui lavora e produce;
Quello che una legge confusa come questa crea é solo un clima da "caccia alle streghe": ho letto qualche commento alle notizie riportate su un quotidiano locale in cui alcuni lettori, i quali magari non hanno accompagnato la vicenda dall'inizio, si auguravano di vedere il poveraccio condannato per stupro e consegnato alle galere brasiliane per essere "rieducato"..... alcuni si dimostrano risentiti del fatto che il disgraziato passa fare ritorno in patria senza essere stato giudicato (come se non lo fosse giá stato).
Non credo sia questa legge l'arma che possa dissuadere chi pratica atti indecenti e immorali contro innocenti dal continuare a farlo.

mercoledì 9 settembre 2009

Sbatti il mostro in prima pagina

Una notizia ripercuote sui giornali: "turista italiano arrestato con l'accusa di stupro" Il turista in questione stava passando un periodo di ferie con la propria famiglia ed é stato arrestato perché, mentre si trovava in uno stabilimento balneare di Fortaleza, sarebbe stato visto da due turisti brasiliani, mentre baciava sulla bocca la propria figlia di otto anni ed addirittura si accingeva a sistemarle il bikini....tutto questo sotto gli occhi della stessa moglie, madre della bambina. Gli accusatori hanno visto uno straniero con una bambina ed il preconcetto (gli stranieri sono conosciuti per la pratica del turismo sessuale) ha fatto il resto. Nessuno si é avvicinato, con senso civico, per sondare e scoprire la parentela ed eventualmente il crimine.
Risultato: l'eccesso. La polizia é stata chiamata, con poca competenza non ha saputo dirimere la questione in loco ed il poveraccio è stato arrestato. Per ben due volte gli è stato negato l'habeas corpus e questo nonostante altri testimoni, la moglie ed i funzionari dello stabilimento, avessero testimoniato a favore. La stessa figlia, interrogata in presenza di psicologi, non ha evidenziato segnali di violenza.
Attenzione: la legge qui é stata modificata da poco e prevede pene da 8 a 15 anni anche per un semplice bacio, se ritenuto forzato e soprattutto è molto vaga, prestandosi a essere interpretata come si vuole ed idonea ad essere utilizzata per scopi ritorsivi o per preconcetto verso ad esempio stranieri ecc.
Qualche domanda ce la possiamo porre: Ma era proprio necessario l'arresto? Se non c'é la prova del crimine commesso dov'é la presunzione di innocenza? Ed i testimoni di accusa valgono di piú di quelli di difesa? Chiunque allora, in questo paese, può accusare e l'accusato dimostrerà la sua innocenza in carcere. Stiamo parlando di atti che coinvolgono la sfera sentimentale e familiare della persona e che, per la loro delicatezza, dovrebbero esigere molta attenzione prima di distruggere la vita di una o piú persone.
Il rovescio della medaglia: il niente.
Mentre il turista resta in carcere, bambini dai 5 anni in su, "meninos de rua", poveracci che qualche irresponsabile a messo al mondo e poi lasciato che questo stesso mondo, violento e traditore, provvedesse alla loro educazione, chiedono l'elemosina sulla Beira Mar, ma anche nei terminal di autobus, negli incroci e nei locali pubblici. Il provento è utilizzato non per mangiare ma per comprare il crack, la droga economica e democratica che sta distruggendo la società, soprattutto i suoi strati più poveri.
Un reportage mostrato recentemente da una televisione locale, ha mostrato con dettagli il triste mercato che tutti conoscono, polizia ed "autorità" incluse.
Tante parole, nessuno veramente scandalizzato ed il risultato come sopra: niente.
Ma domani è un nuovo giorno....
P.S. Qui troverete le ultime notizie, in portoghese, sul fatto descritto.

Da un eccesso all'altro

Qui tutto é eccessivo. Non si conosce la mezza misura, la via intermedia. O tutto o niente oppure come dicono da queste parti, o è 8 oppure 80.
La bellezza esuberante delle spiagge contrasta con l'inesistente cura del patrimonio pubblico, piazze, arredo urbano e del territorio in senso ecologico: scarichi fognari abusivi e spazzatura accumulata, spesso vicino ad aree turistiche. La bellezza della gente e della mistura di razze é spettacolare ma contrasta con l'abbandono di certe aree urbane dove bimbi crescono sporchi e malati e dove ragazze di 20 anni, abitualmente con vari figli intorno sembrano vecchie di 60. La modernitá e le linee avveniristiche dei grattacieli e dei centri commerciali a contrastare con le favelas, sporche e fatiscenti, spesso incastrate fra un palazzo di lusso, un "condominio fechado" ed uno shopping, perché a nessuno, in questo regno del menefreghismo é mai venuto in mente di riscattare quei terreni dai loro occupanti in cambio di vere abitazioni....oppure, tranne in rari casi, non ne ha mai avuto il coraggio politico.
Nella legge é uguale. Il mantra é lo stesso: eccesso o niente.

martedì 8 settembre 2009

Salve a tutti!

Siate benvenuti!
Sicuramente vi starete chiedendo: perché un altro blog sul Brasile? Oppure: che ci vorrà raccontare sul Brasile sto elemento?
Bene, il blog nasce con l'idea di essere un aiuto per coloro che, per fortuna o per forza, stiano prendendo la decisione di andare a vivere in Brasile. Una decisione che molti prendono spinti dall'emozione magari dell'ultima vacanza ed ancora con i sapori, i colori, i suoni vacanzieri facendo eco nel cervello e ripercuotendo nello spirito.
La realtà per chi ha intenzione di trasportarsi qui sarà molto differente dopo qualche mese, da quella vissuta quando passeggiava spensierato in vacanza; la decisione che state prendendo, anche lasciandosi aperte tutte le uscite di sicurezza per rientrare nel Belpaese in caso di delusione, probabilmente, produrrà effetti sul vostro futuro, cosi come l'ha prodotto sul mio.
Ormai da 16 anni conosco la realtà di questo paese. L'ho studiata a fondo perché volevo integrarmi in fretta e non essere più considerato un turista....come in fretta ho imparato la lingua, frutto di molto studio e devozione.
Poco tempo da queste parti e vedrete come gli effetti, positivi o negativi, cominceranno a farsi sentire nella vostra vita....magari matrimoni, figli, ecco, in poco piú di un anno avrete una vita completamente diversa e magari pensavate di "venire a vivere un'avventura e tornare a casa, tanto sono giovane".
Mi piacerebbe che questo Blog fosse di tutti e spero che chiunque abbia avuto esperienze in Brasile possa includere un suo commento ed eventualmente che la discussione che si dovesse accendere, rimanendo sempre nei termini dell'educazione, possa servire ad altri per prendere una decisione.
Quindi, così come pubblicherò materiale soprattutto sulle differenze che troverete e sulle difficoltà, sarò a disposizione anche per rispondere alle vostre domande.
Ancora una volta benvenuti!