domenica 5 ottobre 2014

Come ti invento un paese che non c'é.

Finalmente, dopo tre mesi di estenuante lavaggio del cervello, é arrivato il giorno delle elezioni. Siamo ancora una volta sopravvissuti all'anacronistica propaganda elettorale obbligatoria, martellata a reti unificate, ed agli spazi pubblicitari delle TV commerciali praticamente occupati a tempo pieno da questo o quell'altro candidato, tutti opportunisticamente alla ricerca di un lauto salario pubblico, tutti senza minimamente chance di modificare nulla. A proposito: ma dove li prendono i soldi?? Si tratta di miliardi spesi per niente, sacrificati sull'altare della cosiddetta democrazia, che permette, tra le tante assurditá come il voto obbligatorio, al presidente in carica di usare la macchina governativa per farsi rieleggere e perpetuare cosí lo scempio dei denari pubblici. La campagna elettorale é stata basata al 100% sulle balle raccontate dalla rossa-stellata ricandidata "Presidenta" con la benedizione di Santo Lulalá, patrono della patria. Il Paese non avanza? I dati sul PIL ed inflazione preoccupano? La moneta si svaluta? Niente paura. Sono solo illazioni della stampa reazionaria e antidemocratica (e mettiamoci pure al servizio degli americani, che non fa mai male!) che sparge notizie non veridiche. La Petrobras affonda? Con i suoi soldi si comprano raffinerie spendendo miliardi e le si vende ricavando milioni? La quotazione in borsa ai minimi? Ma chissenefrega compagni! Nel mio prossimo governo lotteró contro questa piaga che é la corruzione e la sconfiggerò con misure drastiche. (giá sentito dire dal metalmeccanico alcuni anni fa...); per ora, aumenta la benzina e la cassa alla Petro gliela rimpinguate voi! Le infrastrutture portuali, stradali e ferroviarie continuano precarie? Pochi, insufficienti e mal orientati gli investimenti nel settore? L'importante é dimostrare che il Paese ha speso, per il settore, negli ultimi anni, quanto mai fu impiegato dai governi precedenti. Poco importa poi che il 70% delle strade sia a livello di terzo mondo, che le ferrovie non esistano e che i porti li si faccia a Cuba invece che in Brasile e si spendano soldi per autostrade boliviane in maniera da permettere un migliore collegamento con l'economia "fiorente" di quel paese e con il suo prodotto di maggior consumo all'estero: una foglia ed i suoi derivati. Ma dai, vedila da un altro punto di vista: guarda come é aumentata la classe media! Proprio oggi, un giornale locale pubblica un articolo interessante in materia. Per essere classe media nel nordest bastano circa 300 Reais al mese per persona, considerato un nucleo familiare medio, con 1500 Reais si entra di diritto nel paradiso del consumismo brasiliano! Ho addirittura scoperto (ma ancora stento a crederci!) di appartenere al top della classe media, quasi nella medio-alta: sono quasi un ricco con i miei 1500 uniti agli 800 di mia moglie, frutto di 44 ore di lavoro settimanali e di 14 ore al giorno impiegate tra l'arduo compito di spostarsi a Fortaleza e l'esercizio della propria professione. Ed io che mi lamentavo! Meglio che sto zitto d'ora in avanti!! Molto interessante é sapere che un povero riesce a mantenersi con circa 100 R$ al mese... ma lo anno mai fatto un salto al supermercato? Qui una moto 125 cc, di manifattura e stile cinese, usata per il dislocamento cittadino delle classi basse costa circa 7000 Reais: come farebbe un povero a comprarla? Una vettura popolare, che esce dalle catene di montaggio brasiliane ancora con i vetri manuali, senza servo-sterzo e opzionali ormai basici in qualsiasi paese, costa la bellezza di 30000 Reais: come farebbe a comprarla un individuo nel Top Class media con la sua fantastica rendita mensile? Facile direte voi: finanzia l'acquisto! Calcolate allora gli interessi sull'operazione, a livelli del 100% annuale e vedrete che, anche se utilizzasse tutte le risorse guadagnate, ossia senza spendere nulla per affitti, alimentazione, trasporti, figli, vestiti, lavoro ecc, gli ci vorrebbero dai 3 ai 4 anni per sedersi sulla  fantastica vetturetta! Allora c'é qualcosa che non va nelle statistiche: in giro vediamo comunque un'economia che tira e qui, la macchina piú acquistata e la Toyota Hilux. Forse che i ricchi siano la maggioranza e non lo sapevamo? Un esimio dottore che commenta la notizia ci fa notare come il governo fissi arbitrariamente i valori come arbitrariamente inserisce tutti gli aventi diritto a sussidi federali come il famoso Bolsa Familia, nelle liste dei realmente impiegati, facendo precipitare l'indice di disoccupazione a livelli norvegesi. A mio parere, il quadro reale del Nordest di oggi e di una preponderante povertá, troppo assistita da misure governative palliative e da un'altrettanto estesa classe abbiente, composta in grande parte da commercianti, proprietari immobiliari e da moltissimi stipendiati d'oro dell'apparato pubblico federale e statale, sempre corteggiati in 12 anni di "lulapetismo". Le cose sono lievemente migliorate, lo ammetto, soprattutto qui nel Nordest dove una certa crescita é innegabile ma non mi sembra di vedere la divisione in classi segmentate con i valori mostrati dallo studio e neanche quella entusiastica tratteggiata dal governo ed utilizzata troppo spesso per vendere il paese lá fuori o nei periodi elettorali. Ma si puó continuare cosí? Si possono continuare a manipolare questi dati, pur nella considerazione che qualcosa é migliorato ma che ancora troppo ci sarebbe da fare? Potranno i brasiliani accorgersi di tutto questo e con il loro voto porvi rimedio, magari provando a cambiare gli attori politici? Il sistema politico brasiliano é molto complicato e fatto su misura per perpetuarsi a scapito della societá e dei suoi bisogni. Ho qualche dubbio che possa presto esservi un rimedio, ma ci spero!

7 commenti:

Max ha detto...

Innanzitutto grazie per il post che come al solito permette di capire anche a noi Italioti cosa sta succedendo in Brasile in maniera obiettiva e quindi mai irragionevolmente pessimistica o mai illusoria.La cosa incredibile, per certi versi , è che qui in Italia ,
attualmente grazie al pifferaio di Firenze, avviene lo stesso numero di falsificazione della realtà , dove certe cose sono letteralmente opera di fantasia e figlie della volontà di fottere per l'ennesima volta questo popolo privo di qualsiasi nerbo morale e sociale.Seguirò con molto interesse l' esito di queste elezioni brasiliane e spero veramente in una qualsiasi forma di scossone che possa cambiare certe cose.Certe volte mi chiedo cosa accadrebbe se vi fosse anche in Brasile, tolta la tare delle caratteristiche culturali e sociali italiane,un movimento omologo a quello di Grillo .Forse anche lì , a parte le illusorie apparenze rinfocolanti alcune speranze di vera rivoluzione democratica, non cambierebbe assolutamente nulla...

alessandro ha detto...

Grazie al lettore Max per il commento. Ti assicuro che Italia e Brasile possono spesso essere considerati gemelli, tante le similitudini (spesso sul piano negativo, del malcostume e malaffare politico/sociale). Il risultato del voto, con l'alto numero di astenuti (neanche considerati dai commenti televisivi) e la controtendenza rispetto ai manipolatissimi sondaggi, mostrano una maggiore maturitá dell'elettore brasiliano. Purtroppo il sistema politico dovrebbe cambiare ed adattarsi a questo nuovo modo di pensare: invece é molto piú comodo continuare a pensare al popolo elettore come al recinto di animali, facilmente conducibili nella direzione prestabilita con un semplice grido monosillaba. Vi erano alcuni candidati controcorrente ma purtroppo non hanno preso voti: ormai parlare di abbattere certi dogmi sociali e culturali, in un paese sull'orlo del socialismo vero, é impossibile. Dubito che un omologo di Grillo riuscirebbe a fare granché contrastando la marea dei voti teleguidati e "bolsa-assistiti" componenti il recinto elettorale governista.

Max ha detto...

Grazie per la risposta , devo dire che mi hai abbastanza stupito e impaurito quando parli di un paese sull'orlo del socialismo vero, ora sono proprio curioso di vedere la piattarorma delle trattative tra la Silva e Neves , uma calorosa saudação dall' Italia (Milano).

alessandro ha detto...

E sì. Purtroppo il modello per il partito della "Presidenta" é da tempo il Venezuela e Cuba. Rafforzano il Mercosul che é una entitá ideologica e non di commercio, compasta da paesi a guida sinistrorsa. Transita in congresso una proposta di legge che istituisce dei fantomatici "Comitati popolari" ai quali, dietro la falsa prospettiva di concedere al popolo ampia partecipazione ed il diritto di intervenire sulle proposte di legge, si nasconde la manipolazione di entitá non elette e guidate dal partita che facilmente fa breccia nella popolazione piú umile. Mettono tutti contro tutti. Gay contro etero, bianchi contro neri, poveri contro ricchi, cattolici contro evangelici... e lo stato scompare in situazioni come quella che vive Fortaleza, con furti rapine ed omicidi ovunque. Il cittadino si sente completamente insicuro é la sua risposta ormai non la sente piú nessuno. Preludio per l'imposizione di un regime ma se Dio vuole e se il popolo vota bene, ci salviamo!

MAx ha detto...

Dividere il popolo per fregarlo meglio gonfiandosi le tasche è di sicuro una lezione che dall' Italia possono imparare molto bene ma forse, come in italia ,qualcuno si è svegliato e non vuole farsi riaddormentare per altri 50 anni, meglio tardi che mai.

Anonimo ha detto...

Beh si potrebbe parafrasare il tuo lemma con: come ti invento vivere con poco. Nelle cittadine cearensi, oltre all´agricoltura che dà quasi niente c´è il solito commercio di bugiganghe ; tanti Comuni non hanno acqua potabile nei periodi di siccità.Con quanto credi riescano a vivere? Io credo con pochissimo. Aldeota e Meirelles sommano 300mila persone?E perciò due milioni e settecentomila fortalezensi abitano in rioni popolari o favelas (500mila). Il 10% dei brasiliani detiene più del 50 % del PIL. Possimamo calcolare trecentomila Hillux o similia a Fortaleza? Sì anche di più, poiché il ricco è generoso con i tanti lecchini che gli ruotano attorno. La mia vicina è una ex professoressa UFCE, ha 95anni, vedova di un marito che aveva anche lui un buon impiego (sempre Statale, qui i dipendenti pubblici sono la classe medio-alta della societá brasiliana). È un anno che non si muove dal letto, e la sua domestica-infermiera ha una famiglia di circa dieci componenti. Vivono tutti con la vecchia (la chiamano così) C´é da dire che i capítalisti hanno delle rendite bancarie del 10%. Sì sono Reais e perciò non valgono niente, anche se tanti si fidano pensando di essere ricchi. Questa ricchezza la dilapidano nel loro Carnevale di vita, e forse fanno bene. Sta di fatto che i consumi ci sono. Il popolo che non aveva niente ora ha qualcosa. Ricordiamoci che comunque qui siamo ai Tropici, e il caldo dà alla testa...
Flavio

Angelica ha detto...

Hai dimenticato di citare tra le varie entrate, che aumentano sensibilmente il tenore di vita dei nordestini

Il famoso AUSILIO DOENZA. Lo si ottiene in modo estremamente semplice.

Nella piccola cittadina dove abito molte (troppe) persone la ricevono. Nel mio isolato vi sono 6 persone che lo Ricedono, ma certamente vi sono altri che ricevono questa elemostina (circa 700 RS al mese).