venerdì 9 maggio 2014

L'anomalia virtuosa del "Bolsa Familia"

É notizia recente che il Governo Federale guidato da Dilma Roussef, ha aumentato le contribuzioni relative al piano assistenziale "Bolsa Familia" del 10%, ossia per un valore ben superiore all'aumento del costo della vita e dell'inflazione.
É molto difficile non ritenerla una misura "pro-voto", vista l'imminenza delle elezioni e, soprattutto, vista la caduta di consensi in atto sul governo Dilma. Insomma, coi soldi dei brasiliani che sudano e lavorano in condizioni spesso estreme, il governo social-comun-capital-qualcosa investe nella sua ennesima rielezione, scommettendo proprio su quelle masse degli strati sociali piú bassi ed economicamente meno attivi che ne avevano decretato il successo nei plebisciti anteriori. 
Alla classe media, dileggiata, irrisa, svilita ed addirittura odiata da alcune eminenti teste vicine alla elite di governo, lo stesso gruppo di comando regala invece tasse in aumento, inflazione in salita e servizi sempre piú precari e scadenti. Pensare invece che lo stesso comparto sociale é, invece, tanto inneggiato quando, nei palcoscenici internazionali, la stessa elite dimostra fantastiche cifre che spiegano il volo del gigante brasiliano e l'entrata nel paradiso della classe media di milioni di ex-poveri. Enfatizzando come ció sia dovuto proprio ai programmi sociali come quello in oggetto, i signori si perpetuano al comando e perpetuano lo stato d'inattivitá di altrettanti milioni di persone che, ignorando persino cosa possa essere la famosa classe media, preferiscono godere dei privilegi dati gentilmente dal Governo, rimanendo passivi ed inattivi, senza necessitá di migliorare la propria condizione personale ed il proprio ruolo di cittadini, rifiutando lavori regolari che porterebbero alla sospensione del beneficio, fino al momento del riconoscente voto elettorale. 
Fino a quando? Ho l'impressione che questa sia la vera "bolla brasiliana" e non quella finanziaria od immobiliare come molti credono... É notorio, anche a chi, come me, non ha affrontato seri studi di economia o a chi d'essa é appassionato o semplicemente curioso ed interessato, che i programmi pubblici di assistenza (e in Italia conosciamo bene cosa sono...), pure importantissimi in un paese con grande disuguaglianza economica e basso reddito medio come il Brasile, devono avere un fine chiaro e, soprattutto, un termine preciso. Altra regola fondamentale é che debbano progressivamente ridursi, sia in quantitá nominale di erogazione e sia in numero di persone a cui il beneficio si destina; anzi, questa é l'unica indicazione che sottolinea come i provvedimenti abbiano sortito l'effetto sperato. Lo stato attuale in Brasile denota invece un'economia che ha utilizzato e continua ad utilizzare anestetici, che hanno permesso che a beneficiarsi ampiamente della situazione fosse il mercato interno ma che cominciano a dare al malcapitato paziente (l'economia nazionale) segni di assuefazione oltre che a provocare, come il fumo per i feti in formazione, gravi danni sulle future generazioni: che facciamo dottori, aumentiamo la dose? Si.

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