giovedì 29 maggio 2014

Un triste record.

Per il Paese che é il maggior vincitore di Campionati del mondo di calcio e che si appresta ad ospitarne uno, addirittura il piú costoso mai organizzato, il primato reso noto alcuni giorni fa dalla stampa nazionale non é sicuramente motivo di orgoglio. 
56337. Questo é il numero di morti violente avvenuto nell'anno 2012. Record da quando esiste un sistema per calcolarle. Maggiore delle vittime causate dal conflitto Ceceno degli anni 90. E c'é di piú: 29 sono i morti in media per ogni 100.000 abitanti. Un valore tre volte superiore a quanto é considerato dalla OMS come epidemia... E pensare che alcune zone del paese, come Alagoas, raggiungono le 69 vittime per 100.000 abitanti. Ma, a proposito: dove sono le organizzazioni internazionali? l'ONU, Medici senza Frontiere, le Chiese, i benpensanti, i sinistrati di turno con le bandiere e le facce di Guevara vari, quelli che sono sempre in prima fila ad ogni conflitto, a patto che coinvolga gli USA? Qui tutto tace, anche perché il governo rossostellato di Lula e Compagni, si dice in giro, da queste parti stia compiendo il miracolo: trasformare una massa di 100 milioni di poveri in consumatori fedeli, tutti muniti di carte di credito per l'accesso di diritto alla classe media, un tempo odiata dai vertici di partito e chiamata "borghese". Magari fosse vero. Magari ci fosse questa trasformazione e fosse anche un poco culturale. Non si vede un cenno di cambiamento fra i signori imperturbabili seduti a Brasilia. Votati per forza da un elettorato che non puó opporsi e non ha scelta, tale é la mediocrità che accomuna i vari pretendenti le molte e strapagate cariche politiche, lor signori ignorano e fingono. Si oppongono a qualsiasi misura che cambi il debole ed antiquato codice penale ed a quelle che modifichino gli apparati di polizia. Fino a dove si arriverá? Ah, dimenticavo. Il Ceará e Fortaleza sono fra gli stati in cui gli indici risultano piu aumentati. Proprio un bel lascito per i Governatore uscente, grande alleato fedele prima di Lula (ma tutti lo erano a quel tempo!) e poi della Dilma, ad oltranza. Colui che aveva fatto della sicurezza una bandiera. Oggi, il telegiornale locale ha mostrato la paralisi generale del trasporto pubblico di Fortaleza a seguito dell'efferato omicidio di un autista e del grave ferimento del bigliettaio durante una delle tante rapine. Ricaduta immediata sulla popolazione piú umile che non ha potuto raggiungere il lavoro. Vari autobus distrutti a pietrate da scalmanati. La polizia interviene quando tutto é a pezzi.  I terminal, privi di controllo e di agenti di sicurezza, sono piazze di guerra. Supposti ladri di portafogli sono linciati in via pubblica da una folla inferocita. É tutto vero: é il Brasile che ha appena speso 30 miliardi per organizzare la Coppa del Mondo 2014 ma non riesce a dare al proprio popolo un minimo di sicurezza e la sensazione che le leggi e lo Stato di Diritto esistano ancora. 

3 commenti:

Anonimo ha detto...

e' ancora c'è gente che grida che il brasile è il paese del Futuro... mah

Max ha detto...

Si, è vero , hai ragione , è l'italia o qualche altro paese europeo il paese del futuro.....che ridere.

alessandro ha detto...

Sicuramente l'Italia no. Il Brasile, pur con tutti i problemi, se deciderá di risolverli, potrá avere in futuro piú possibilitá dell'Italia.