Abbiamo parlato in un precedente articolo circa l'onda di ottimismo esistente nello scenario attuale brasiliano. Diciamo subito che il brasiliano é un'inguaribile ottimista. Lo é sempre stato, anche nei tempi piú bui e non so se questo dipenda dall'incoscienza, dall'ingenuitá o sia proprio nell'indole del popolo.
Peró, questa volta, hanno veramente ragione ad essere ottimisti.
Citiamo qualche esempio: Il paese ha raggiunto lo status di " idoneitá ad investimenti internazionali" come sancito dalle principali agenzie finanziarie; ha una moneta stabile e riserve monetarie ingenti ed in aumento, tanto da permettersi, durante la recente crisi, di prestare soldi all' FMI; Grandi imprese ben capitalizzate e nei settori trainanti come l'energetico, imprese che sono molto ben valutate; un mercato interno grande, molto vivo e dinamico; Ha scoperto riserve di petrolio in mare e che lo porteranno ad essere il sesto produttore mondiale nel 2030 ed il decimo come riserve; politicamente molto attivo a livello internazionale con un Ministro degli Esteri considerato tra i migliori al mondo é in procinto di conquistare la poltrona di membro permanente del consiglio di sicurezza dell'ONU; Ospiterá i mondiali di calcio del 2014 e le Olimpiadi del 2016, i maggiori eventi sportivi del pianeta che concentreranno qui l'attenzione di tutti e genereranno grandi lavori e molta occupazione....sufficiente per generare ottimismo?
Speriamo peró che l'ingente entrata di risorse serva a risolvere i problemi di sempre: grandi sacche di emarginazione, milioni di miserabili ed analfabeti, distribuzione assolutamente non equilibrata della ricchezza, istruzione pubblica e sanitá allo sfascio, trasporti precari, strade bombardate e pericolose, criminalitá dilagante per il massiccio aumento di commercio di droga e per la scarsa efficacia della polizia e della lentissima giustizia per leggi antiche, non adeguate agli eventi e spesso neanche applicate, corruzione, indisciplina ed irresponsabilitá in generale dovuta a poco controllo da parte delle autoritá, parti interne del paese in abbandono e metropoli sempre piú grandi ed invivibili.
Se riusciranno a risolvere la precedente complicata equazione, allora si, forse tra vent'anni potremmo parlare di Brasil Pais do Futuro....e se ci saró ancora, chiederó la naturalizzazione perché sicuramente una piccola porzione di sviluppo sará il risultato anche del mio sforzo.
1 commento:
Bel post , vorrei sapere, obbiettivamente e senza farsi fuorviare dalla possibile incazzatura quotidiana dovuta agli inghippi di tutti i giorni , a mente fredda, dopo 5 anni , di quanto la situazione è complessivamente migliorata, DA 0 A 100. Grazie mille !
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