giovedì 20 febbraio 2014

Il faló delle autolinee.

Si comincia a notare troppo spesso, anche in Fortaleza, l'insorgere di una nuova moda di protestare: l'incendio dell'autobus. In altri stati é considerato normale e quando a farlo sono, come spesso succede, adolescenti di periferia, beh, allora da queste parti é equiparato ad uno sfogo giovanile e quindi automaticamente perdonato da una legislazione passiva e connivente. Per svariate motivazioni in Brasile puoi incendiare un autobus, ne cito alcune: hanno sfrattato Tizio e Caio e forse anche Sempronio i quali occupavano abusivamente lo stabile; é stato ritrovato il cadavere di qualche trafficante e la fazione che lo sosteneva sfoga cosí il proprio rammarico mentre quella antagonista festeggia alla stessa maniera; guerra fra bande di spacciatori... in questo caso la disputa é fra chi ne brucia di piú; le popolazioni dei calmi e pacati quartieri periferici protestano per maggiore sicurezza stradale, per le fognature straripate, per il troppo secco o per la troppa pioggia, oppure solo a favore dell'installazione di un semaforo: bruciamo un autobus cosí ci vedono meglio al telegiornale! Non é uno scherzo, é la verita. Otto bruciati in pochi giorni a Fortaleza, dove la modalitá era sconosciuta. Comunque, state tranquilli, il massimo che vi puó succedere, se decidete di usare il servizio di trasporto pubblico, é arrivare in ritardo all'appuntamento, dovendo aspettare il prossimo magari in un lontanissimo rione periferico e questo se non viene bruciato a sua volta! Un consiglio comunque: scendere sempre rapidamente dall'automezzo!

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