lunedì 10 maggio 2010

Il paradosso di Lula

Titolano i giornali a proposito delle recenti interviste rilasciate dal Presidente piú amato nella storia del Brasile: "Lula non vede come il suo partito possa perdere le prossime elezioni". Ammazza che umiltá! E che rispetto per la democrazia!
Pensate che questo "super presidente", pur di non far perdere al proprio partito ( PT al comando da otto anni) altri otto di supremazia e controllo delle impressionanti risorse nazionali, non ha esitato ad entrare personalmente in campagna elettorale, anche contravvenendo alla legge che impone il silenzio fino alla data in cui la campagna sará ufficialmente aperta.
Il tutto fatto con sotterfugi, astuzie e mezzucci da bassa politica.
Ma allora perché sará che questo tipo piace a cosí tanti? Non sará perché assomiglia molto ad un tipo umano molto diffuso in Brasile e ben adattato in un habitat naturale di corrotti ed ipocriti: il Faccia di Bronzo (oppure di Palta come si dice alle mie latitudini...)? Dov'é l'umiltá che un saggio statista dovrebbe avere?
La spiegazione é che in questo paese demoocratico, decine di milioni di brasiliani di fascia sociale bassa o medio bassa, la stragrande maggioranza della popolazione, vengono ancora obbligati a votare, a fronte di pene severissime e di esclusione sociale e, non avendo ne istruzione ne informazione e ne abitudine a crearsi un'opinione, vengono inesorabilmente utilizzati come masse di manovra dai politici del calibro di Lula (ma anche da moltissimi altri di altri partiti, per essere onesti). Solo numeri in statistiche facilmente controllabili quindi, ed é per questo che il Presidentissimo si sente tanto sicuro. Alla fine come potrá perdere proprio il candidato indicato da Lui, il Padre della Patria venuto dalle favelas e l'unico che ha lavorato duramente prima di essere presidente? Come potrá resistere l'immaginario popolare ad una trama tanto nobile?
Si, mi direte, ma i grandi passi avanti compiuti dal Paese? La scalata alle classifiche internazionali ed ai ranking economici? La grande popolaritá di Lula presso organismi internazionali? Come ce lo spieghi?
Io una mia idea ce l'ho: Il Brasile é un paese ricco e con ricchezze naturali inesplorate....é un paese latino, quindi con una tipologia di approccio politico e diplomatico conosciuto. Non trovate che chiunque abbia intenzione di prendere parte al banchetto fututo in terre tropicali debba cominciare a crearsi amicizie con il popolarissimo presidente e con il suo staff, anche correndo il rischio di eccedere in commenti positivi ed in definizioni grandiose? Tra l'altro il governo attuale dispone di un Ministro degli Esteri competente e tutt'altro che stupido; c'é lui dietro i passi di Lula all'estero.
Ma il paradosso qual'é? In otto anni, Riforma Tributaria: nada; Riforma agraria: nada; Riforma del legislativo: nada.
Accidenti come é cambiata la faccia del Paese con gli effetti di queste riforme!!
Peró adesso tutti sono piú ricchi...sí, in debiti fatti per comprare auto, moto, frigorifero, case, TV al plasma ecc....Per accellerare l'economia si dice, per creare un circolo virtuoso (risata). Ma virtuoso per chi se la maggior parte dei lavoratori guadagna ancora 600 Reais al mese??
La televisione dice che cosí facendo, la classe E, i poveri insomma, stanno migrando nella classe media...ma come é che le piazze della cittá sono occupate costantemente da senza tetto, balordi, drogati, storpi, puttane e poveracci di tutti i tipi? E le periferie zeppe di nullafacenti e di agglomerati "urbani" che piú somigliano a gironi infernali che ad aree residenziali? Da che classe saranno mai migrati questi? O forse le statistiche si sbagliano....

3 commenti:

Max ha detto...

Bel post, perfino io , che dall'italia seguivo appena appena le cose brasilere mi accorsi che Lula era stato un bluff .Tanto per cominciare mi risulta che alla faccia di certi proclami ambientalisti fatti in campagna elettorale da quest'uomo, si è disboscata l'Amazzonia molto più "sotto" Lula che prima con altri.Sempre parlando di politica a me , italiota che ignora certe cose, piaceva abbastanza Marina Silva, ma ho un brutto sospetto: che sia in realtà una Lula in gonnella?

alessandro ha detto...

Ciao. Marina é stata nello stesso partito di Lula per anni. Come lui é di origini povere. Con lui ha condiviso l'ascesa del PT al potere. É vero anche che lasció il partito non piú in linea con l'attivitá predatoria dello stesso e soprattutto per questioni ambientali. Le differenze fra i due appaiona anche comparando i titoli di studio: inesistenti nel primo mentre la seconda si é laureata a pieni voti (anche se tardivamente e dopo una vita di stenti). É vero che l'Amazzonia, sotto Lula 1 e 2 é stata ampiamente disboscata per aumentare pascoli e latifondi di Soia destinati alle mega-produzioni per esportazione che hanno sostenuto il "fantastico" exploit economico del Brasile di quegli anni. Tutto architettato dal buon metalmeccanico.

Max ha detto...

Mah,io non sono ambientalista integralista ma alla storiella che per avere crescita economica e aumento di PIL bisogna per forza distruggere il polmone verde del pianeta non c'ho mai creduto.Penso che proprio un paese come il Brasile,che di ricchezze ne ha parecchie, non debba fare questo errore , che è lo stesso che hanno fatto qui in Italia, permettendo per esempio la distruzione di molti litorali e coste straordinari e pentendosene poi amaramente.Del resto gli ultimi dati del turismo che danno la Francia con il doppio dei turisti dell' Italia( con nostra perdita di miliardi di euro) è una conseguenza anche di queste idiozie costruttive, prima abusive poi spesso condonate.